Il restauro degli interni

Le condizioni del ritrovamento

Al momento di acquistare la mia Sprint, tra le cose che avevo controllato era lo stato degli interni, in particolar modo le sellerie: sapendo la difficoltà con cui si reperiscono tessuti adeguati e conformi all’originale, l’ultima cosa che avrei voluto fare era imbarcarmi in un’avventura ardua come un lavoro di tappezzeria.
I tessuti si presentavano bene, l’usura appariva per lo più come un segno del tempo, un distintivo vintage da conservare, anche se lo skai mi preoccupava per i segni di cottura:

Poi, alla luce del sole, l’amara sorpresa: all’interno dell’abitacolo permaneva un cattivo odore, causato probabilmente dai gatti che avevano eletto a loro tana i sedili posteriori, immagino con tanto di prole.

 

La soluzione

Per questo decidevo di procedere allo smontaggio delle fodere dalla struttura dei sedili, per eseguire un lavaggio più approfondito del tessuto e a una disinfezione della gommapiuma/struttura.

Purtroppo il lavaggio delle fodere metteva in evidenza le cattive condizioni del tessuto, reso fragile dal tempo, e dello skai che il sole aveva cotto rendendolo così rigido da rompersi lungo le cuciture: inevitabile la decisione di intervenire pesantemente e rifare la tappezzeria.

La prima fase di questa operazione è passata per la ricerca di tessuto e skai compatibili con quelli originali, operazione non semplice ma alla fine, dopo qualche mese, trovo lo skai in Germania, il tessuto in Italia.

La mia grande fortuna è di avere la moglie sarta pellicciaia che se ne intende anche di tappezzeria e quindi, anche se non ha mai lavorato su auto, la tecnica e l’esperienza ci sono, oltre a qualche macchinario professionale: dimenticatevi di usare per questi lavori la macchina da cucire della nonna…

La soluzione definitiva

Promosso sul campo a garzone di bottega, provvedevo a scucirele fodere dei sedili, segnandole e marcandole a seconda della loro posizione, quindi ne ricavavo dei cartamodelli e quindi procedevo al taglio del tessuto per replicare ogni singolo pezzo del sedile.

 

 

 

 

 

 

 

Il lavoro di tappezzeria

Ed ecco alcune immagini della realizzazione delle nuove fodere dei sedili.

I poggiatesta: le struttura in gommapiuma, preventivamente trattate, sono state avvolte con un telo di tessuto non tessuto, quindi una retina che irrobustisce il tutto, e quindi i due lobi del tessuto finale, robusto e già dotato di un sottile strato di gommapiuma che rende più comodo il poggiatesta.

 

I due lobi, prima uniti con un’imbastitura, sono quindi stati cuciti con una macchina da cucire professionale a triplice trasporto utilizzando un filo utilizzato anche nella confezionatura delle vele, con ottime carateristiche sia di resistenza meccanica sia di resistenza alle intemperie, quindi all’esposizione della luce solare.

Finita la copertura del “salsicciotto”, replicato alla perfezione con lo skai trovato su tessuti.com, fissata a gran fatica sulla relativa gommapiuma, è arrivato il momento di inserire la struttura che, spingendo e piegando, si incastra alla perfezione.

 

 

Il lavoro di ricostruzione è iniziato dai sedili posteriori, per poi passare al sedile lato guida e per ultimo a quello lato passeggero.

Anche se appare semplice, questo pezzo ha dato parecchi grattacapi anche a una sarta super come Luisa: sotto il tessuto c’è la solita rete che aumenta la rigidità e diminuisce la deformazione della parte, quindi un foglio di gommapiuma dello spessore di 1,5 cm, quindi un telo di cotone su cui ho creato le guide per infilare le stecche metalliche deputate a tenere al loro posto le sedute e gli schienali.
Le cuciture parallele che si vedono nella foto hanno comportato notevole difficoltà, visto che i vari strati, quando venivano schiacciati per passare sotto i piedini della macchina da cucire, si deformavano storcendo la linea di cucitura.
Dopo vari tentativi, siamo riusciti a trovare il metodo e le linee di cucitura son venute perfette, nonostante non fossimo dotati delle attrezzature professionali delle ditte che all’epoca realizzavano in modo industriale le tappezzerie delle Alfa Romeo.
Purtroppo la deformazione del tessuto originale, l’incartapecorimento dello skai e la rottura di molte cuciture non ci ha consentito di determinare esattamente il punto esatto di unione delle varie parti, quindi abbiamo dovuto procedere prima con un fissaggio provvisorio con un’imbastitura, quindi, dopo la prova di vestibilità sulla struttura del sedile (nell’immagine a destra lo schienale del divanetto posteriore) con relative correzioni, finalmente si procede alla cucitura definifiva. Un lavoro lungo che necessita, prima di tutto, di tanta pazienza.

Il risultato di mesi di fatica

Dopo mesi di fatica, delusioni, scoraggiamenti, improvvise soluzioni a problemi fino a poco prima insormontabili, finalmente i sedili sono finiti, montati e, chiaramente, testati per prima dall’artefice di questa opera d’arte,

I primi a essere completati e installati sono stati i sedili posteriori:

Quindi, verso giugno del 2016, anche i sedili posteriori sfoggiano tutta la loro bellezza!!!

Devo ancora trovare il metodo per cambiare il tessuto sulle portiere, ma il risultato è davvero ottimo!!!

Nei commenti il link per trovare il tessuto, usato non solo sulle Alfa Sprint, ma anche sulle Alfa 75 turbo Evoluzione.

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