L’inizio di tutto…

La mia passione per le auto storiche ha origini lontane, quando poi ho iniziato a cercare il modello giusto da mettere in garage avevo poche idee ma ben confuse: la mia belva doveva essere una coupè, motore potente, quattro-cinque posti, anni 70-80.
Ovviamente la scelta era ampia e andava dalla Maserati Biturbo alla 128 coupè-3p, passando per l’Alfa Giulia GT, la Matra-Simca Bagheera, senza escludere la teutonica serie 02 della BMW…

Nei vari motori di ricerca quindi impostavo degli elementi generici che includevano, oltre alle caratteristiche tecniche, anche l’anno di immatricolazione che avevo cura di variare anno dopo anno in modo da cercare soltanto auto trentennali, tranne su un sito collegato al famoso EBay, Kijiji, dove invece potevo selezionare soltanto il decennio.

PASSIONE CONDIVISA

Ed è così che mi sono imbattuto nel suo annuncio: nonostante non avesse certe caratteristiche che stavo cercando, mi sono ricordato dell’esuberanza del suo motore, provato sulla 33 QV.
Grazie anche alla spinta del mio amico Giorgio che comunque mi aiutava nella ricerca condividendo tutte le storiche che notava, il primo aprile 2015 andai a vedere la mia futura belva accompagnato da tutta la mia famiglia.
Esattamente in quel periodo infatti avevo programmato di andare in ferie in Puglia approfittando delle vacanze pasquali dei figli: una piccola deviazione, soltanto 150 km in più rispetto ai 750 originari…

La visita andava bene, l’auto non presentava grossi problemi di carrozzeria, anche se la tappezzeria interna denotava un urgente bisogno di cure.
L’auto, come detto in un precedente articolo, era all’interno di un ex fienile, quindi protetto da umidità e intemperie: il venditore infine accendeva la belva ma… il motore si avvia a tre cilindri!!!

Il rischio da valutare era grande, un motore perde un cilindro a causa di una valvola incollata, di un pistone bucato, problemi elettrici facilmente risolvibili: era una rogna di difficile risoluzione oppure un’inezia su cui riderci sopra?

la spada di damocle

Ripreso il viaggio verso la meta vacanziera, ho avuto modo di pensare molto a tutto quello che avevo visto, confrontandomi ovviamente anche con Luisa: la decisione finale già la conoscete, come sicuramente conoscete qual era il problema al motore, semplicemente la mancanza di benzina che andasse ad alimentare i quattro assetati carburatori!!!

Bisogna credere nelle proprie passioni e a volte affidarsi alle proprie sensazioni, chissà che strada avrebbe preso la mia Sprint se non l’avessi scelta…

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