Lo scarico sportivo

Appena arrivata con il carrello dal fienile in cui ha dormito per più di dieci anni, scaricando l’Alfa e spostandola nel garage dove avrei affrontato il restauro, mi sono accorto da subito di una eccessiva rumorosità, tanto da sembrare un… trattore!!!

L’origine del problema

Beh, anche un profano come me l’ha capito subito dov’era il problema, e non sembra che un cerotto potesse risolvere il problema!!!

Inizio subito la ricerca di una marmitta originale ma mi sorge subito il dilemma: acquistarne una identica oppure una più sportiveggiante?

Su internet si trova poco, e alla fine su un sito tedesco specializzato in ricambi Alfa Romeo ho reperito soltanto due prodotti interessanti: una marmitta simil-originale, che però viene data compatibile solo con i motori boxer 1.7 a iniezione post 1989 (e la mia è un 1.7 carburatori del 1988), oppure una bella marmitta sportiva in acciaio, della italianissima CSC, con due terminali in acciaio del diametro di 60 mm, data compatibile anche con la mia motorizzazione. In un colloquio via email il venditore non solo mi rassicurava sulla compatibilità, ma aggiungeva che avrei gustato la sonorità del silenziatore sportivo non subito ma dopo qualche chilometro, affermando che ne sarei sicuramente rimasto soddisfatto.

Visivamente, oltre che la maggior aggressività, si nota subito che posteriormente sarebbe cambiata anche la posizione di uscita della marmitta sotto il paraurti, da una posizione destra più esterna, a una leggermente più centrata, ma sempre di lato: decidevo di rischiare e rendere più sportivegggiante l’aspetto della mia Sprint.

Alfisti.net

Procedevo all’ordine e nel giro di qualche giorno arrivava dalla Germania, tramite corriere espresso, un pacco enorme che già a primo impatto mi ha dato seri dubbi sul contenuto: essendoci mia moglie a casa al momento della consegna però, nulla veniva eccepito stante che il pacco non presentava nè rotture nè altro.
Arrivato a casa, la triste sorpresa: all’interno del pacco non vi era il tanto agognato silenziatore, ma un elemento centrale per una Alfa 75!!!
Immediatamente contattavo, sempre via email, il venditore teutonico e lo stesso, ammetendo l’errore, si scusava e si prodigava per risolvere il problema: sempre via email mi trasmetteva una ricevuta di pagamento da esibire a un qualsiasi ufficio postale tramite il quale avrei potuto rispedire indietro il pezzo sbagliato per ricevere quello corretto.

Le solite Poste Italiane

Poteva un problema già risolto da un corretto venditore tedesco trovare degli ostacoli in un italico ufficio postale? Ma certo!!!
La mattina dopo mi avvio, marmitta in spalla, verso l’ufficio postale di quartiere, a due passi da casa mia, convinto di liberarmi al più presto, visto anche che non trovo nessuno in fila: mezz’ora dopo ero ancora in Posta a tentare di far accettare il pacco “box Return”, ma l’impiegata insisteva nel dire che loro possono accettare pacchi lunghi max 100 cm… Dovrò tagliarlo a metà??? Mannaia a ste Poste, se non avessero il monopolio non comprerei da loro manco i francobolli per le cartoline…
Inutilmente tento di spiegare che la spedizione è già stata pagata, che il destinatario altro non è che un negoziante che ha sbagliato una spedizione e che se lo stesso non riceve indietro il pezzo sbagliato, non mi invierà quello giusto, che a me serve…
Alla fine, stufo della situazione senza via d’uscita, chiedevo un documento scritto comprovante il fatto che non potevo rendere il prodotto tramite quel canale, e la direttrice, scocciata dalla mia insistenza, affermava “È una nostra circolare interna, non posso divulgarla.” Bene, rispondevo io, allora mi dica come potremmo saperne il contenuto io e, soprattutto, il venditore che ha già pagato la spedizione. Anche perché a me sembra che fraudolentemente voi tentiate di non assolvere un’obbligazione che avete contratto.
Dopo UN’ORA e la minaccia di far intervenire la Guardia di Finanza per avere un testimone della vicenda, finalmente la diretrice accettava il pacco aggiungendo “Lo accettiamo a suo rischio e pericolo.” Secca la mia risposta: lo so, con la vostra abitudine di recapitare cartoline 40 anni dopo…

Finalmente!!!

Per fortuna il pacco atraversava le Alpi indenne e giungeva a destinazione, cosicché il venditore poteva spedirmi il pezzo corretto e… un gradito omaggio!!!

Infatti nella scatola, giunta al solito in tempi eccezionali nonostante la distanza, oltre al poderoso silenziatore c’era anche un bel volumetto di 26 pagine sulla storia dell’Alfa Romeo, con testi in italiano, francese e tedesco.

Impressionanti le dimensioni della marmitta, come può testimoniare il mio aitante aiuto-meccanico, desideroso di montarla e sentirla ruggire!!!

 

Finalmente al suo posto!

Ed ecco la visuale posteriore della mia Angelina con la sua marmitta nuova, proprio un bel vedere e, ve l’assicuro, un bel sentire!!!

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