Dal concessionario…

E se tra il 1987 e il 1989 ci fossimo recati in un concessionario Alfa Romeo, come ci sarebbe stata presentata la Sprint?
Non potendo riportare le parole esatte dei venditori di allora, guardiamo assieme il depliant che veniva distribuito:

La copertina, scarna ed essenziale, del libretto di sedici pagine, riporta il nome del modello “Alfa Romeo Sprint”: la dicitura Alfasud è oramai persa da anni, dal 1983, cioè dalla presentazione della nuova Alfa 33.

L’Alfasud, vettura rivoluzionaria che però pagò le contestazioni sindacali e le lotte politiche svoltesi in prima linea nello stabilimento di Pomigliano, ha lasciato una ricca eredità a questo modello sportivo nato nel 1976 per mano di Bertone: un motore boxer altamente prestazionale con ottime caratteristiche di coppia, un baricentro molto basso grazie all’architettura meccanica, dimensioni esterne tali da regalare a questa coupè sportiva incredibili caratteristiche di abitabilità e un bagagliaio enorme, fruibile grazie all’ampio portellone.

La Sprint raffigurata porta dei cerchi diversi da quelli installati sulla mia, che sono degli Speedline offerti in aftermarket, e l’alettone posteriore, assente su Angelina: altre Sprint Q.V. trovate in rete riportavano la stessa configurazione, mentre un operaio che lavorava in quegli anni a Pomigliano mi accennava che l’alettone negli ultimi modelli veniva montato solo per il mercato estero.
Ho visto qualcuno modificare il proprio modello per farlo aderente al depliant, io non lo farò in quanto penso che le differenze siano derivate da difficoltà produttive di un modello a fine carriera e quindi rappresentino una caratteristica di storicità da conservare.

L’esaltazione della sportività

Come da DNA Alfa, termine moderno che però descrive un’inclinazione del marchio per la sportività che si perde nella notte dei tempi, vengono esaltate le doti dinamiche di velocità, accelerazione e tenuta di strada dei due modelli (196 km/h, 118 CV per la 1700; 86 CV per la 1300), che si coniugano con la comodità interna (pubblicizzata l’abitabilità per 5 persone) e l’ampio bagagliaio.

I raffinati interni

Ecco l’immagine degli interni, eleganti ma, a distanza di tanti anni, molto fragili.

Mentre nelle 1300 è utilizzato un tessuto nero operato bianco, nelle 1700 Quadrifoglio Verde viene utilizzato un tessuto operato bottonato.

In entrambi i casi lo skai completa il tutto, dalle informazioni in mio possesso non mi risulta fosse possibile ottenere in fase di ordine del veicolo interni in vera pelle, che appariva soltanto sul volante della versione di punta Quadrifoglio Verde.

Il depliant, completamente in lingua italiana e privo di indicazioni specifiche di concessionari, è stato acquistato tramite un’asta online in Gran Bretagna.

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